Giornate uggiose, cielo spesso coperto o addirittura a visibilità zero, vento tiepido e pioviggine che hanno drasticamente ridotto il manto nevoso, con l'unica conseguenza in qualche modo positiva di ridurre anche quasi ovunque il rischio valanghe.
Per fortuna sono riuscito a ritagliarmi uno spazio per ciaspolare tra tortellini e panettoni il giorno di Santo Stefano, quando ho festeggiato l'onomastico del cognato "omonimo" con una sgambata da Rio Rì a Monte Grande nel Parco Regionale del Corno alle Scale.
Sotto una nevicata abbondante e incessante abbiamo risalito la mulattiera nel folto della grande abetaia che si distente sulle pareti settentrionali del Monte La Nuda fino alla Sboccata dei Bagnadori. Qui abbiamo rimontato il fianco sud del Monte Grande nella bella faggeta seguendo il sentiero 125 - ottimamente segnato, complimenti agli amici del CAI Alto Appennino Bolognese! - e abbiamo raggiunto la quota 1531 m della vetta: altitudine modesta invero, ma nobilitata da una bufera di neve e vento da alta montagna.In discesa ci siamo riportati ai Bagnadori e visto che avevamo ancora tempo, gamba e fiato, ci siamo concessi la traversata dalla Sboccata a Madonna dell'Acero, dove finalmente abbiamo calzato le ciaspole. Il percorso ci ha anche regalato la magia di una doppia cascata nel paesaggio invernale, sotto la perdurante nevicata che ha ricostituito il manto nevoso scioltosi quasi ovunque nei giorni precedenti a causa del clima inopinatamente mite e piovigginoso. Da Madonna dell'Acero siamo ritornati a Rio Rì lungo la strada, ormai completamente imbiancata.
Anche se la visibilità e il tempo erano pessimi, ci siamo potuti gustare tutta la magia di camminare nei grandi boschi di faggio e abete bianco, nel silenzio e nella quiete più assoluti. E questo - va detto - grazie alla scelta di un itinerario agevole e privo di punti pericolosi, alla condotta attenta e prudente mantenuta costantemente durante il cammino (più volte siamo stati in dubbio sul prosieguo del sentiero, ma ci siamo tenuti in prossimità dell'ultimo segno visibile cercando con cura il successivo...) e alle buone performances della nostra ormai collaudata attrezzatura. Tutti questi sono elementi indispensabili per potersi concedere un'escursione invernale piacevole e senza rischi anche se il tempo è pessimo. Altrimenti, conviene starsene a casa al calduccio...
Giovanni Mazzanti