Chi abita a Bologna tra San Ruffillo e San Lazzaro sa cos'è la Spipola: ma i più la conoscono solo per sentito dire - "la Spipola? Sì, quella grotta dalle parti della Croara...." - e solo una minoranza ha raggiunto a piedi l'ingresso della grotta, sul fondo della dolina omonima, tra la Palazza e Madonna dei Boschi. Meno ancora si sono avventurati nelle sue viscere.
Da domenica 20 giugno 2010 io faccio parte di questa ristretta elite.
Infatti, dopo tante camminate all'aria aperta, con mia figlia maggiore, mio cognato Davide e famiglia mi sono cimentato con le profondità sotterranee della Grotta della Spipola, fiore all'occhiello - assieme alla Grotta del Farneto - del parco regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa.
Accompagnati dalle guide esperte del Corpo Volontario Soccorso Civile (CVSC) di Bologna, capitanate da Andrea Barbieri e Anna Brini, insieme a una ventina di altri ardimentosi abbiamo abbandonato la luce del sole - si fa per dire, pioveva... - e ci siamo addentrati nel buio misterioso della grotta. Fedele compagna dell'escursione la luce frontale sul casco, indispensabile per orizzontarsi nell'oscurità. Indispensabili anche abiti robusti e da fatica, un paio di scarponcini o di stivali, e tanta calma e tanto gesso, come si dice a Bologna.
In effetti il gesso non manca. Infatti la grotta della Spipola è la più grande grotta di gesso in Europa Occidentale, dato che si apre entro i cento metri circa di spessore dei Gessi Messiniani depositatisi a seguito delle evaporazioni dei mari poco profondi che alcuni milioni di anni orsono si estendevano sulle prime colline a Sud di Bologna e della via Emilia. Spessore, in realtà, alquanto effimero almeno geologicamente parlando, dato che viene eroso dall'acqua piovana al ritmo di circa 1 mm l'anno, il che significa che tra centomila anni - giorno più, giorno meno - sarà completamente sparito.
Allora affrettatevi a fare questa bellissima esperienza. Un'esplorazione in tutta sicurezza sotto la guida dei volontari del CVSC, ma non priva di adrenalina: infatti vi aspettano scivoli fangosi da risalire di corsa a passo da equilibrista o da scendere sulle terga, inghiottitoi ove strisciare sui gomiti con andatura da "marine", massi enormi di selenite da aggirare o da scavalcare, cengie esili aggettanti su piccole voragini da percorrere con cautela e a gattoni. E per i più ardimentosi "la buca delle lettere", detta anche "panciometro", visto che si tratta di una fessura a livello del terreno larga meno di un metro e alta una trentina di centimetri che mette in comunicazione due sale e attraverso la quale incredibilmente si riesce a passare strisciando sulla schiena.
ALLORA, COSA STATE ASPETTANDO? Guardate per dettagli e prenotazione (obbligatoria) il sito del parco regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa (http://www.parks.it/parco.gessi.bolognesi/ ), il sito del CVSC Bologna (http://www.bolognaspeleologia.it/ ) o il sito http://www.itineraribologna.it/altriitinerari/grottaspipola.htm .
Tra l'altro l'estate è la stagione ideale, visto che, a parte i primi cento metri del percorso, lungo poco più 600 m, tutti gli ambienti sono termostabili alla temperatura di circa dodici gradi....
Giovanni Mazzanti
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