E chi l'ha detto che si può andare al "lido" solo in Riviera? Anche a Fanano, stupendo “paese di pietra” nel cuore dell’alto Appennino Modenese si può stare spaparanzati al lido.
Il “lido di Fanano” sono le rive del sontuoso torrente Leo, proprio là dove esso si forma alla confluenza tra torrente Ospitale e torrente Fellicarolo. In questa località, detta “Due Ponti” per i ponti che scavalcano Ospitale e Fellicarolo, oltre al centro visita del Parco del Frignano c’è anche il "Lago pesca sportiva Il Lido", un bel laghetto per la pesca delle trote alimentato dall’acqua dell’Ospitale. E il "lido vero e proprio", una spiaggia “fai da te” dove in un tratto la sabbia portata recentemente rimpiazza i ciottoli di fiume e rende l’ambiente più simile alle spiagge marine. Il paesaggio però – per fortuna – è decisamente alto-appenninico e anche la ressa della Riviera è inesistente,a parte i week-end più caldi dell’anno.
Giovanni Mazzanti
Il “lido di Fanano” sono le rive del sontuoso torrente Leo, proprio là dove esso si forma alla confluenza tra torrente Ospitale e torrente Fellicarolo. In questa località, detta “Due Ponti” per i ponti che scavalcano Ospitale e Fellicarolo, oltre al centro visita del Parco del Frignano c’è anche il "Lago pesca sportiva Il Lido", un bel laghetto per la pesca delle trote alimentato dall’acqua dell’Ospitale. E il "lido vero e proprio", una spiaggia “fai da te” dove in un tratto la sabbia portata recentemente rimpiazza i ciottoli di fiume e rende l’ambiente più simile alle spiagge marine. Il paesaggio però – per fortuna – è decisamente alto-appenninico e anche la ressa della Riviera è inesistente,a parte i week-end più caldi dell’anno.
Certo l’acqua è un po’ freddina, specie sui due “confluentes” e in particolar modo sul Fellicarolo, che scende dritto dritto dal crinale tra Libro Aperto e Monte Cimone (v. Quota 2000 Cap. 3 e Cap. 11). E se in luglio e soprattutto in agosto, per effetto della canicola estiva, la temperatura dell’acqua è più sopportabile – anzi, direi corroborante e gradita vista la calura esterna – già in settembre si fa gelida.
Ne so qualcosa, visto che domenica 12 settembre 2010, memore di un bagno nel Fellicarolo risalente al luglio 2008, ho voluto sfidare le acque limpide e verdissime di questo torrente. Mi sono immerso in una briglia poco a monte della confluenza, come sempre con grande cautela: due bracciate fulminee nella bella pozza spumeggiante e via, fuori. Di nuovo un tuffo e ancora – dopo non più di cinque secondi – fuori di nuovo, con la testa in particolar modo che reclamava per il violento shock termico.
Buon per me che a valle della confluenza, l’acqua del Leo era sensibilmente più calda – o per meglio dire meno fredda… - e così, tra lo stupore dei pochi presenti, mi sono potuto rilassare e godere con calma un bel bagno con relativo idromassaggio grazie alla corrente, viva nonostante il mese di settembre venga detto dai nostri vecchi “seccafonti”. Ma si sa, l’alto Appennino non manca di stupire con le sue preziose risorse e riesce a dispensare acqua fresca e abbondante anche in pieno settembre.
Nessun commento:
Posta un commento